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Chi siamo

Foto Digit Lachina

Tratto dal mio memoriale !

”  L’evoluzione della Fotografia dal 1955 a oggi a casa Lachina ”

Il nostro lavoro ci ha permesso di   fotografare  parecchie persone , illustri o meno , attori,  cantanti,  Onorevoli, Magistrati  Registi , Industriali come il Sig Rana , Generali, Capi di stato Maggiore, De Martino, Presidente della Corte Costituzionale,  Carbone Regista, Fred Bongusto,  Ecc.. Ecc. Le nostre foto sono negli album di mezzo mondo, la maggior parte dei  clienti di Abano e MontegrottoT. ha certamente conservato nei loro album almeno 1 o 2 FotoRicordo  fatte alle nostre Terme dal nostro studio fotografico, abbiamo Pubblicizzato, anche se molti albergatori e sindaci non hanno mai voluto ammetterlo una comunicazione  capillare delle Terme Euganee che oggi si chiama Marketing.                                                                                                                                                                    Ricordo una sera durante un servizio fotografico che svolgevo presso l’hotel Montecarlo di Montegrotto T. mi  incrocia con Ugo Tognazzi , lo fotografo davanti la portineria e li ci mettiamo a parlare del mio lavoro, mi sottolineava l’importanza della Foto Ricordo, che immortalava un momento che dopo un attimo fuggiva  e non c’era piu’, un altro  Ricordo mi sovviene, eravamo all’hotel Orologio di Abano T.  e stavo svolgendo un servizio fotografico, erano le  ore 13.00, quando ad un tavolo c’e’ un uomo un po’ pelato di una certa eta’ , ma non era solo,  intorno a lui a debita distanza c’erano  quattro  uomini vestiti in nero, erano le guardie del corpo, mi  avvicinino e con gentilezza  gli propongo di fargli qualche scatto fotografico,  mi dice di farne diverse e che le avrebbe acquistate tutte ma di consegnargli oltre alle foto obbligatoriamente  anche i negativi, la cosa era alquanto strana, lui ci dice con mezza voce e con inclinazione di voce meridionale, che da li a qualche ora lo avrebbero …………….., era il Sig………………..

Entra dalla porta del mio negozio un signore di una certa età  che con fare dubbioso si guardava in giro,  penso tra me e me , che  si stesse chiedendo:  ma questo e’ ancora un negozio di fotografia oppure ha cambiato articolo, visto che ormai di negozi di fotografia ne sono rimasti molto pochi, si avvicina e porgendomi una foto in bianco e nero sgualcita  mi dice: dovrei fare una copia di questa foto, vede questo sono io accanto a mio padre che guida il trattore che non c’e’ più  e  questa a  sinistra e’ mia sorella che ha 2 figli,  e’ l’unica foto che mi e’ rimasta di noi tre e vorrei darne 1 a testa ai suoi nipoti,  era di un formato 9×13 con i bordi bianchi sagomati,  a quei tempi le foto per dargli un valore aggiunto si sfilavano i bordi con una taglierina a onda,  poi apre il portafogli molto antico, sapete quei portafogli in pelle moto usati, dove si mettevano  gli indirizzi scritti sui fogli di carta , spesso tagliati a mano un po’ strappati un portafogli un  po’ gonfio e vissuto !    estrae una piccola foto piegata in quattro la apre e appare una foto in bianco e nero e indicandomi col dito tremolante con evidente artrosi  e sottovoce mi dice:  vede: questa foto ha sessant’ anni e questo  in divisa con i guanti bianchi ero io,  era un ragazzino che avrà’ avuto si e no 14/ 15 anni e accanto ad un cliente che gli porgeva un vassoio un con una tazzina, una tazzina dove c’era inciso un marchio, ma era in una posizione difficile da vedere, un marchio noto nel nostro territorio, prendo la lente di ingrandimento e guardo attentamente,  riconosco quel marchio, e’ del’ hotel Ritz di Abano Terme, d’impulso guardo l’angolo sinistro e vedo il timbro di colore bianco , un timbro che mio padre impressionava sulle foto per promuovere già da allora gli hotel nei quali lui lavorava,  dopo vi spiego come faceva  1960 ad incidere i nomi e le scritte sulle foto.

Tornando all’inizio dei tempi …

Sperimentava il mondo della fotografia e come il piccolo chimico, le reazioni chimiche,  mescolava  il nitrato d’argento con il nitrato di potassio, aggiungeva in percentuale un po’ di nitrato di sodio, aveva una piccola bilancia che gli serviva per stabilire le percentuali che poi moltiplicava per il litri di acqua dove poi scioglieva le composizioni e creava lo sviluppo era  il primo bagno per sviluppare le foto, per il fissaggio era più  semplice , ricordo che aveva dei piccoli pesi che misuravano 1 grammo e  5 grammi, e 10 grammi, penso di alluminio o di piombo non ricordo bene,  con la composizione di questi intrugli si raggiungeva a risultati, a di poco  magici   apparivano  immagini,  dapprima confuse e poi sempre più nitide e reali ,  dopo mille esperimenti ,  riesce ad equilibrare le percentuale dei  prodotti in combinazione alle temperature equilibrando i  fattori  atti a  sviluppare  pellicole e carta ,  con un  ingranditore usato riesce ad ottenere risultati soddisfacenti e da quel momento comincia a percorrere una strada a dir poco in salita, potremmo dire incognita piena di sorprese  ma oggi possiamo dire anche di soddisfazioni .

La soluzione ad un problema

Le foto presentavano un problema, dopo qualche giorno viravano, diventavano marroni,si scurivano, si appannavano, cosa poteva essere ? Certamente la nuova chimica aveva qualche difetto, un  problema di stabilita’ nel tempo , gli viene in mente che il fissaggio” l’ ultimo bagno chimico  non era  sufficientemente concentrato o non aveva la temperatura adeguata o forse mancava qualcosa  all’interno, chissa’ ,un reagente, un fissante ?!  si invento’ di aumentare la percentuale di  betamesolfito nel fissaggio, si proprio quello che si mette mescolato nel vino  e li’ da quel momento avvenne il miracolo !   dopo qualche tempo  non subivano piu’ nessuna mutazione  non viravano piu’ …. Un po’ mago e un po’ stregone chissa’ ?.

L’avvento del colore ”  Pionieri nella Stampa e nella Fotografia a Colori  ”

Aveva acquistato dall’azienda di Occhiobello”  Polielettronica “ nuove apparecchiature di stampa e di sviluppo carta e pellicola, ricordo che aveva acquistato un ingranditore che faceva un rumore a scatti,da principio non capivo, sembrava un macchina che timbrava, ma guardandola bene, proiettava ogni qualvolta che si sentiva un tocco una luce  diversa, con tempi differenti , una luce blu, una rossa, una gialla, e una bianca, un sistema di correzione sottrattivo.

Riguardo lo sviluppo della carta aveva acquistato un banco particolare, era una specie di banco con 12 vasche termostatate, nel sistema bagno maria,  che contenevano ognuna un chimico differente, sopra ogni vasca c’ era una scritta, : sviluppo nella prima vasca, nella seconda vasca c era scritto bagno intermedio 1 , nella terza vasca  presbianca, bagno intermedio2, sbianca , bagno intermedio 3 , fissaggio ,stabilizzatore e cosi’ via.

Le foto venivano inserite in un specie di cestello ,una  gabbia in plastica che conteneva una decina di foto che spesso si attaccavano ,e ogni passaggio tra una vasca e l’atra i durava  circa 5 min. e si passavano al buio e certamente a mano.

Certo il risultato  lasciavano molto a desiderare, le foto   risultavano rosse ,marroni , blu , era difficilissimo trovare un’equilibrio, tra lo sviluppo della pellicola, la giusta esposizione dell’ingranditore,  i sotto e i sovra esposti e ognuno aveva bisogno di una sua taratura e avrebbe dovuto tenere anche in considerazione la temperatura instabile della chimica della carta nonche’, non si era preso in considerazione che la chimica veniva continuamente sfruttata e perdeva le caratteristiche di base e diventava man mano meno reagente, bisognava integrarla con chimica nuova e rigenerala in proporzione a quanti metri quadri di carta venivano sviluppati, infatti man mano che si sviluppavano erano sempre sottosviluppate, ma quel sistema non avevano ancora inventato la rigenerazione dei bagni,  navigavamo a vista, preda di tutte quelle varianti dovute a temperature dei chimici in relazione ai tempi di immersione delle stampe e alla concentrazione del bagno, dell’agitazione della foto nel bagno o della chimica, non si era tenuto ancora conto dell’elettronica ancora sperimentale e senza conoscere l‘incompatibilta’  tra emulsioni di varie marche delle pellicole,  si perche’ una volta  la kodak aveva una differenza di taratura con  Agfa  o con Scotch o con Peruz o con altre marche , con  supporti cartacei sperimentati mai  testati ,senza riferimenti e in assenza di manuali che ti potevano dare delle dritte delle spiegazioni e senza nessuno che ti potesse dare un consiglio e insegnarti come usarle e  per trovare un po’ di luce in fondo al tunnel.!!! comunque sia,  dopo mille esperimenti  le  stampe  era  sufficientemente accettabili.